domenica 22 novembre 2009

Un posto

Ogni domenica la fiat punto si ferma su quella strada, ne escono cinque quattro due ragazzi, a seconda dei compiti e degli impegni. Venti dieci quindici cinque marmocchi a seconda di non si sa quali flussi oscuri si avvicinano ai già nominati ragazzi. Loro sanno che ci stanno a fare lì, sono venuti per giocare. Non si sa esattamente spiegare cosa sia quel posto, è una via di mezzo tra il quartiere abbandonato di una città o un paese a se stante che campa di malavita. Non è niente, è un posto e basta. Molto piccolo, però.
Sono marmocchi molto vivaci, ognuno con un proprio modo di agire e di fare, se ti chiedi come mai l'uso della violenza, fisica e verbale, sia per loro la normalità, devi andare a dare uno sguardo all'interno delle mura domestiche, e capirai. Il piccolo boss è Tavit, padre in galera per spaccio, madre sola con lui e altri tre o quattro figli più piccoli, non hanno i soldi neanche per mangiare, ma lui ha un motorino, e questo basta per essere rispettato dagli altri bambini. Lui è l'unico che non corre all'arrivo dei ragazzi, sta fermo sul muretto con le gambe penzoloni mentre gli altri giocano a Nascondino, Un due tre stella, Guardie e ladri, Birilli (tutti si mettono con le spalle a muro e devono cercare di evitare di essere colpiti con la palla), varie ed eventuali creazioni del momento. Ai ragazzi piace giocare con loro anche se non sempre è tutto così facile, soprattutto perchè sono bambini molto molto vivaci e abituati alla violenza, non conoscono il rispetto delle regole neanche nel gioco. Non si affezionano facilmente, come può un bambino che non sa neanche se il genitore è buono o cattivo affezionarsi a qualcuno? Ma quando lo fanno, ti senti utile e appagato.In un mare di cose immutabili e orrende, soffio di vento su un ingranaggio sbagliato che non si può cambiare. Forse è per questo che continuano ad andare tutte le domeniche, perchè nonostante facciano ben poco per quei bambini, vogliono dimostrare che bisogna avere fiducia nelle persone, forse perchè non si può non ritornare dopo aver visto quegli occhi di bambini così pieni di non si sa cosa, forse perchè credono ancora di poter cambiare qualcosa.
-Ehi tu. Vieni domenica prossima?

4 commenti:

  1. Caro Autore di "Un posto", ci mandi i tuoi riferimenti così li mettiamo?
    Grazie
    Ciao
    Cacioman

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  2. Ehm... sarei io... perdonatemi mi sono dimenticata di scriverlo nella mail... :-)

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  3. Ehm... rileggendo il mio commento, aveva il sapore di una reprimenda, ma non voleva essere.

    Ora per i nuovi invii, abbiamo messo su l'indirizzo nonsiaprolissomail@gmail.com
    che rende tutto più facile.

    Manda (e fai mandare).
    Ciao!

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  4. chiara..questa storia..mi sa di familiare?..cmq scrivi benissimo..ti voglio tantissimo bene!

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